Campi imbiancati, alberi ricoperti di neve, temperature che di notte arrivano fino a -10 °C: è lo scenario di questi giorni a Montalcino. Ma quali sono i rischi per le coltivazioni? I pericoli più grossi li corrono gli olivi, a causa del freddo. E’ ancora vivo tra gli agricoltori il ricordo della storica gelata del 1985, che provocò gravissimi danni decimando gli oliveti nel territorio senese. Anche la stessa neve rappresenta un pericolo per le piante: c’è il concreto rischio di rottura dei rami, a causa del peso del manto nevoso che si deposita sulla chioma. “Per il momento non è ancora possibile quantificare eventuali danni - spiega l’agronoma Gabriella Ferrari a Montalcinonews.com - per una stima attendibile occorrerà aspettare settimane, se non mesi. Tutto, comunque, dipende da quanto durerà ancora questa fase di grande freddo e da che temperature minime si toccheranno. C’è da dire che febbraio è il periodo di riposo vegetativo delle piante, e dunque una gelata in questo momento è meno pericolosa rispetto ai mesi primaverili”. Desta minore preoccupazione lo stato delle viti: Attilio Scienza, uno dei massimi esperti italiani di viticoltura, manda un segnale di rassicurazione: “è molto difficile - spiega Scienza - che la vite subisca danni con questo freddo. Ci vorrebbero temperature nell’ordine dei -15 C° e prolungate nel tempo perché le piante si trovino in effettivo pericolo. In più, dove è nevicato abbondantemente, dal mezzo metro in su, la neve avrà sicuramente un effetto benefico, una vera e propria risposta ideale a un autunno e un inverno tendenzialmente siccitosi. La neve è inoltre un coibente termico naturale e impedisce la discesa delle temperature sul terreno. In più, la neve è un modo per cedere acqua in modo graduale. Se si pensa che, grosso modo, un millimetro di acqua equivale ad un centimetro di neve, stiamo parlando di una quantità d’acqua importante che il terreno assorbirà senza, per giunta, sprechi”.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024