Difendere e valorizzare l’immagine di un vino-icona, investire nel “progetto Montalcino” - un territorio unico al mondo - e godere dei vantaggi della coesione: ecco, in sintesi, i tre principali motivi per cui vale la pena stare insieme nel nome del Brunello. In ogni relazione è salutare, ogni tanto, ricordare a sé stessi i motivi per cui si continua a stare uniti, piuttosto che separati. Lo hanno fatto anche i vignaioli di Montalcino, e dalle loro risposte sono scaturiti tre motivazioni forti per le quali è importante essere uniti. La prima è legata alla mission di portare in giro per il mondo un marchio, quello del Brunello, diventato ormai una vera e propria icona enologica. Una grande responsabilità che deve essere compresa da tutti i produttori, poiché essere proprietari di uno stesso marchio significa condividerne il destino. La seconda ragione riguarda in maniera più vasta l’intero territorio di Montalcino, un luogo unico al mondo caratterizzato non solo dal vino, ma anche da arte, storia, cultura e un paesaggio costruito con sapienza nei secoli, emblema di una Toscana ambita e desiderata dai turisti di tutto il mondo. I produttori sono tra i primi responsabili della loro terra, perché senza di essa non esisterebbe nemmeno il Brunello. Per questo è importante che ci credano e soprattutto ci investano. Infine, ma non meno importante: essere uniti conviene a tutti, anche nelle piccole cose. L’unione fa la forza, dicono i vignaioli di Montalcino, sottolineando il loro spirito di collaborazione ed i rapporti di buon vicinato: così c’è chi si presta al bisogno l’attrezzatura o la manodopera in vigna, come in una grande famiglia. E la presunta conflittualità tra grandi e piccole aziende? Non ha ragione di esistere: le grandi rappresentano un volano di sviluppo, specie per la loro capacità di penetrare nuovi mercati, mentre le piccole, di impostazione artigianale e forte vocazione qualitativa, possono riverberare sulle altre un valore aggiunto d’immagine e di prestigio.
dati a cura di 3BMeteo
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